Allenarsi troppo può essere peggio che non allenarsi affatto.
Suona strano, vero?
Lo so, è un po’ provocatorio,l’ossessione per il fitness, il sentirsi obbligato ad essere sempre al top, può sabotare la salute fisica e mentale tanto quanto l’inattività.
Un rapporto sano con l’allenamento è fondamentale per il benessere fisico e mentale. Troppe persone vedono l’attività fisica come un obbligo o un’ossessione, perdendo di vista il vero obiettivo: sentirsi bene con se stessi.
Perché è importante un Rapporto Sano con l’allenamento
Se ti alleni 5 o più volte a settimana, sai di cosa sto parlando: la fatica di spingere il tuo corpo oltre il limite, i sensi di colpa quando salti una sessione, la costante ricerca della metodologia perfetta.
E poi c’è quella voce nella testa che ti dice di non mollare di fronte alla fatica.
Ma a che costo? E se da domani ti dicessero che non puoi più allenarti, quale sarebbe la tua reazione?
Se invece sei tra quelli che non iniziano mai per paura di non essere abbastanza bravi o costanti, ti capisco. È facile sentirsi intimiditi dai modelli perfetti che vediamo ovunque: sui social, in palestra o nei cartelloni pubblicitari.
Ma voglio dirti una cosa: non devi essere perfetto per iniziare. Devi solo iniziare.
Se ti senti intrappolato nel ciclo dell’allenamento ossessivo o bloccato dalla paura di non essere all’altezza, allora leggi fino alla fine, ho scritto questo articolo proprio per te.
Voglio mostrarti le vere strategie per rendere il tuo allenamento una sana abitudine e non una pericolosa ossessione, così da ottenere risultati duraturi e significativi.

Le cause dell’ossessione per l’allenamento
Inutile nascondercelo, viviamo in un’epoca in cui l’immagine conta più che mai, in ogni settore sociale, figuriamoci nel mondo del benessere fisico.
Quante scrollate sui social ti hanno messo di fronte a fisici perfetti, lasciandoti con un senso di inadeguatezza mista a frustrazione?
Social media, pubblicità e modelli irraggiungibili hanno trasformato il fitness in una competizione continua.
Allenarsi non è più solo una questione di benessere, ma spesso diventa un dovere per apparire al meglio.
La pressione sociale verso modelli poco realistici e difficilmente raggiungibili ci sta portando ad un distacco con la realtà, anche in termini di movimento.
Questo ha portato molte persone a vivere il movimento come un dovere anziché un piacere.A questo si aggiunge l’idea del “Tutto e subito”: vivere ogni esperienza con intensità estrema, arrivando spesso a bruciare l’entusiasmo e il focus.
Ma è davvero necessario inseguire ossessivamente la performance anche nel movimento?
Se il tuo obiettivo è il benessere, la risposta è no.
Diversi studi hanno dimostrato che un approccio estremo è inefficace e insostenibile nel lungo termine.
Immergiamoci in questo argomento.
Ora ti spiego quali sono i rischi che si corrono e per quale motivo è bene stare alla larga dall’ossessione per l’allenamento.
Ti prometto che andando avanti nell’articolo troverai consigli pratici per sistemare la tua routine di allenamento.
I rischi di una relazione tossica con l’allenamento
Le conseguenze dell’ossessione possono essere fisiche e psicologiche, entrambe pericolose per chi punta al benessere totale.
1 – RISCHI FISICI
Tra le conseguenze fisiche ci sono sovrallenamento, infortuni e stanchezza cronica.
Hai mai sentito parlare di overtraining?
L’overtraining (sovrallenamento) è una condizione in cui l’eccessivo volume o intensità degli allenamenti supera la capacità del corpo di recuperare.
Questa condizione è comune tra chi si allena compulsivamente senza lasciare spazio al recupero.
Immagina quanto ti potresti ritrovare esposto al rischio di infortuni ripetuti, se ti trovassi in questa situazione.
I sintomi includono:
- Affaticamento cronico
- Calo delle prestazioni
- Disturbi del sonno
- Dolori muscolari e articolari prolungati
- Abbassamento del sistema immunitario
Uno studio pubblicato sul Journal of Sports Sciences nel 2019 ha evidenziato che il 60% degli atleti che non rispettano adeguati periodi di riposo riportano sintomi di sovrallenamento. Secondo la National Strength and Conditioning Association (NSCA), il recupero è essenziale per ottimizzare le prestazioni e prevenire danni a lungo termine.
Il rischi fisici dell’allenamento eccessivo interessano persone con qualsiasi livello di esperienza.
I principianti, entusiasti di un nuovo stile di vita, rischiano di allenarsi troppo senza prevedere un adeguato recupero. Anche gli atleti esperti, senza una pianificazione equilibrata, possono incorrere in problemi.
Il mio consiglio: Chiediti sempre perché ti alleni. Per stare meglio o per stare peggio?
2 – RISCHI PSICOLOGICI
L’ossessione per il corpo “perfetto” può alimentare disturbi emotivi, come ansia sociale e depressione.
Le conseguenze possono essere a breve termine:
- Ansia sociale: Preoccupazione eccessiva per il giudizio altrui, con la paura di non essere “abbastanza” durante una sessione di allenamento
- Isolamento sociale: rinunce a eventi per rispettare programmi di allenamento rigidi.Dì la verità, quante volte ti è capitato di rinunciare a un’uscita con gli amici perché dovevi allenarti o perché non potevi permetterti uno “sgarro” alla tua dieta. E se non eri tu, sono sicuro che avrai conosciuto qualche amico che si è comportato proprio in questo modo.
- Comportamenti ossessivo-compulsivi: controllare costantemente il peso, le calorie consumate, oppure l’aspetto fisico.
Tutto questo può causare problemi anche a lungo termine:
- Bassa autostima: La dipendenza dall’allenamento può portare a identificare il proprio valore personale solo con i risultati fisici.
- Burnout psicologico: La pressione costante per migliorare può portare a una perdita di interesse nell’allenamento stesso.
- Disturbi alimentari: L’allenamento ossessivo è spesso correlato a comportamenti alimentari disfunzionali, come il binge eating o la restrizione calorica.
Ma sai qual è il pericolo più grande secondo me?
La Dipendenza da esercizio fisico.
Un comportamento disfunzionale che ti porta ad una sensazione condizione di astinenza, quindi a un malessere psicologico o fisico quando si salta una sessione di allenamento.
Io l’ho provato sulla mia pelle nel 2023, durante un lungo viaggio in Nepal.
Ero in quel magico paese per affrontare uno dei trekking più iconici al mondo, quello del circuito dell’Annapurna.
Ero appena tornato a Kathmandu dopo aver completato un’esperienza di 12 giorni consecutivi di camminate ed escursioni che mi hanno portato a 5416 metri di altitudine, il punto più alto mai raggiunto nella vita.
Non ci crederai mai, ma in quei giorni invece di essere felice e soddisfatto per l’esperienza stancante e irripetibile che avevo appena concluso, mi sentivo in colpa perché erano quasi venti giorni che non mettevo piede in palestra.
Eppure non ero stato sdraiato su un lettino in riva al mare, o spaparanzato su un comodo divano. Avevo camminato per più 12 giorni consecutivi, macinando più di 300 chilometri.
In quel momento ho capito che il mio rapporto con l’allenamento non era sano.
A Kathmandu, perso nel caos della capitale nepalese, realizzai di aver sviluppato una forma di dipendenza per l’allenamento.
Fu proprio in quei giorni che iniziai a sviluppare un approccio all’allenamento e al benessere psicofisico, basato sull’equilibrio e sulla consapevolezza.
Fu in quei giorni che iniziai a sviluppare l’idea di Calma Training.
Con Calma Training ti do la soluzione per creare un rapporto sano con il movimento.
Se ancora non l’hai fatto, clicca sul link che ti ho condiviso e dai un’occhiata ai principi di questa metodologia.

Come Costruire un Rapporto Sano con l’Allenamento
Un rapporto sano con l’allenamento richiede equilibrio tra obiettivi, ascolto del corpo e benessere mentale.
L’allenamento deve essere una fonte di energia, non un peso.
Ecco alcune linee guida per costruire una relazione positiva con l’esercizio fisico.
1 – Ridefinire gli Obiettivi
Focalizzarsi solo sull’estetica è insostenibile. Allenati per sentirti bene, non per espiare colpe o per “sentirti di più”.
- Stabilisci obiettivi funzionali: qualcosa che migliori in maniera tangibile aspetti della tua quotidianità. Lavora sulla forza, sulla resistenza, sull’equilibrio e sulla mobilità.
- Punta a obiettivi realistici e progressivi: un buon obiettivo è quello che tiene conto del punto di partenza e delle risorse disponibili. La progressione graduale garantisce risultati più solidi e duraturi.
2 – Praticare l’Ascolto del Corpo
Il corpo è il nostro miglior alleato, imparare ad ascoltarlo è essenziale. Questo significa saper riconoscere sia i segnali negativi che quelli positivi.
- Segnali di stanchezza: dolori persistenti o mancanza di motivazione.
- Progressi interni: maggiore energia durante il giorno o una migliore qualità del sonno.
Celebra ogni traguardo, anche piccolo, come parte di un grande percorso di crescita.
3 – Promuovere una Mentalità Flessibile
Un rapporto sano con l’allenamento significa lasciare spazio anche alla spontaneità.
- Accetta di saltare una sessione se il corpo o la mente lo richiedono o se, semplicemente, hai altri impegni durante la giornata. Non sentirti in colpa se ti capita di fare una pausa di qualche giorno o qualche settimana, considerala una parte integrante del percorso.
- Non fossilizzarti su una metodologia di allenamento o solo sull’allenamento in palestra. La flessibilità riguarda anche il tipo di attività che vuoi praticare. Cerca di variare la tipologia di stimolo che dai al tuo fisico.
- Adatta il tuo programma ai tuoi ritmi di vita e alle necessità del momento. Allenarsi dovrebbe essere un momento di piacere
- Inserisci l’allenamento all’interno del tuo ritmo di vita, non stravolgere la tua vita per inserire l’allenamento
Strategie pratiche per un approccio sano all’allenamento
1 – Bilanciare la Frequenza
Se il tuo obiettivo principale è migliorare il tuo stato di forma nel complesso, sia sotto l’aspetto estetico che di salute, allora il riposo è importante tanto quanto l’allenamento regolare.
Un approccio equilibrato è la chiave di tutto.
Non ha senso allenarti tutti i giorni se poi questo ti porta a farti male o, peggio ancora, a ossessionarti e stressarti.
3 o 4 sessioni settimanali, strutturate in maniera personalizzata, sono sufficienti per migliorare la tua forma fisica e favorire il benessere mentale.
Ricorda: il percorso verso il cambiamento non è una gara di sprint, ma una lunga maratona.
2 – Integrare il movimento nella quotidianità
Puoi essere attivo senza dover necessariamente andare in palestra ogni giorno.
Riscopri il piacere di muoverti anche al di fuori del tuo programma di allenamento. Cerca attività che ti piacciono davvero: dalla danza allo yoga, fino alle camminate all’aperto.
Camminare, fare le scale o praticare stretching sono ottimi alleati per il tuo benessere complessivo.
Cerca di lavorare sulle piccole buone abitudini della tua giornata: anche un piccolo miglioramento, ripetuto nel tempo, genera cambiamenti inimmaginabili.
Questo non è solo un allenamento per il corpo, ma anche per la mente.
Ti parlo del potere delle piccole abitudini in un articolo in cui ti consiglio un libro potentissimo: “Atomic Habits”
3- Riposo e varietà
Il recupero è parte integrante dell’allenamento. Alternare attività diverse stimola il corpo, previene la noia e protegge la mente dallo stress.
Stabilisci anticipatamente giornate dedicate al riposo fisico e mentale. Assicurati che nella tua programmazione settimanale ci siano momenti in cui puoi rilassarti completamente.
Inoltre, pianifica periodi in cui ridurrai intenzionalmente l’intensità dell’allenamento.
Una o due settimane di riposo attivo o riduzione della frequenza delle sedute settimanali possono rigenerarti e migliorare la tua performance a lungo termine.
Conclusione
Se quando hai letto questo articolo ti è capitato di rivederti in qualche passaggio, allora forse è ora di rimettere mano alla tua routine di allenamento.
La strada che scegliamo di percorrere è lastricata dalle scelte che facciamo, grandi o piccole, nel caos della quotidianità.
A volte, ci si ritrova a cercare scorciatoie, illusi che possano condurci più rapidamente verso la serenità o il successo.
C’è una frase di Baudelaire che ha scritto in un saggio dove si occupava proprio di dipendenze, in particolare gli effetti della droga.
“Colui che farà ricorso a un veleno per pensare ben presto non potrà più pensare senza veleno.”
Ecco, ogni volta che scegliamo il veleno – sia esso una bugia, una dipendenza, o l’illusione di un sollievo temporaneo – perdiamo un pezzo della nostra autenticità, intrappolandoci in un circolo vizioso di dipendenza. Tuttavia, c’è sempre un’alternativa. C’è sempre la possibilità di costruire una vita che non abbia bisogno di veleni per essere vissuta.
Ed è questo il potere della consapevolezza e della scelta. È questo il richiamo a vivere in modo pieno, imperfetto, ma autentico. Perché il vero antidoto non è evitare il dolore, ma imparare a trasformarlo in forza, a renderlo un alleato nella creazione di una vita che ci appartenga davvero.
Allenarsi non è una corsa contro il tempo. Con un approccio consapevole, puoi trasformare l’esercizio in una parte gratificante e sostenibile della tua vita.
Con Calma Training, il movimento diventa uno strumento per il tuo benessere, non una prigione.
Scopri di più sui principi di questa metodologia e inizia oggi il tuo percorso verso l’equilibrio.Inizia a trasformare il tuo allenamento e la tua vita con Calma Training: il primo passo è tutto ciò che serve.
E tu, quante volte a settimana NON TI ALLENI?
Scrivimelo nei commenti.
Con Energia e Calma,
Daniele
Personal Trainer e fondatore di
Calma Training
Be Imperfect